1985 - Canepa Ferrando, Lo Scopone agonistico
Questo libro è molto diverso dagli altri, appartiene alla collezione di Riccardo Di Giulio Cesare, ma è presente in varie Biblioteche italiane.
Ecco la prefazione di Silvio Canepa: “Il vero obiettivo del presente opuscolo, non è l’insegnamento dello scopone ... bensì quello di promuovere, a favore dello stesso, feconda opera di proselitismo ... l’opuscolo va inteso come aperta filippica contro la segnaletica, della quale, nelle competizioni sportive, la maggioranza dei giocatori, specie del Centro-Nord Italia, cerca abusivo giovamento di risultato … tratta quindi un problema tecnico-morale. Nella veste di appassionati, convinti di rendere allo scopone un servizio aprendogli nuovi orizzonti, ci auguriamo che i lettori finiscano col condividere la nostra opinione”. Ed ancora viene sottolineato da Canepa: "La segnaletica esercitata in deroga alle buone regole ... deturpa il gioco e ne offende la nobiltà; il suo utilizzo non ha alcuna attenuante dato che, la convenzionalità della carte in uscita ... genuinamente la sopperisce in meglio".
Di nuovo su questo tema leggiamo un brano dal Capitolo L’uso della segnaletica: “… nei giocatori è fiorita credenza generale che, determinate carte, nello sviluppo delle smazzate, debbano avere sempre prima importanza assoluta. E’ perciò comprensibile che, la maggioranza delle coppie … , ossessionate dalla brama di vincere, abbiano maturata … la convinzione che, l’anticipata conoscenza della posizione … delle citate carte «super» sia, non importa se realizzata con mezzi artificiosi o meno, il modo più idoneo e spiccio atto a facilitare la impostazione del gioco … Eppoiché, lo storico motto «il fine giustifica il mezzo», da sempre è di moda, essi anziché dedicare la loro capacità intellettiva al coordinamento di coppia, basato su quei calcoli matematici che dello scopone sono il fulcro, ricorrono all’ausilio di espedienti illeciti, i quali, fra l’altro, sviliscono il gioco”.
Qualche riga più avanti egli insiste sul concetto di fondo : “Il gioco viziato di segnaletica è concettualmente antitetico a quello che evolve da una intesa scevra di pregiudiziali, è privo di inventiva e, le coppie che lo applicano, rinunciano in partenza a recepire e gustare le finezze che lo scopone elargisce … Purtroppo l’uso della «segnaletica» invece di estinguersi, coll’andare degli anni si è perfezionato: oggi le coppie professioniste in materia, con eleganza, affidano i loro programmi a tempi di gioco «diversificati»”. Gli autori sono molto chiari: usare i segnali significa snaturare il gioco ma purtroppo questo è quanto offre il convento allora come oggi in certe sedi.
In definitiva il testo non è di facile lettura né di facile comprensione: comunque si stacca dal panorama dei libri che ruotano attorno alle regole tradizionali; un ottima spiegazione di questo libro ci viene da Maurizio Corgnati, autore, assieme a Mario Soldati, di un libro sullo Scopone edito da Mondadori.
Anche la conclusione di Canepa va riportata: “Siamo convinti che, particolarmente a livello agonistico, il gioco abbisogni di una apertura culturale finora trascurata e … di vegetare in clima di moralità … A suffragio della nostra tesi … riesumando lo scopone degli ultimi cinquant’anni, dobbiamo evocare un episodio, la cui importanza … è stata determinante. Alla fine degli anni trenta, l’Amministrazione del Casinò di Sanremo, promosse una serie di competizioni … Obiettivo dei promotori, era proprio quello di indire una manifestazione valorizzativa del gioco; migliore trampolino di lancio, lo scopone non aveva mai avuto ed, in quella circostanza, i cultori del gioco, esultarono di soddisfazione. Purtroppo, malgrado la dovizia di mezzi impiegati e le allettanti condizioni di ambiente, la manifestazione, pure ottenendo una partecipazione discreta, fallì sotto il profilo principe”.
Canepa individua nella organizzazione dilettantistica e nel comportamento poco esemplare dei giocatori le due principali cause della caduta: “La manifestazione,ad esclusiva colpa dei giocatori partecipanti, mancò di decoro e perse quell’autobus che, nel sogno dei promotori, avrebbe dovuto far salire lo scopone in cattedra. Dalla Organizzazione, la diagnosi dell’insuccesso non venne recepita nelle sue cause vere; per giunta, il destino volle che sopravvenissero i tristi eventi storici ben noti (la seconda guerra mondiale) e la propizia occasione scoponistica, cadde definitivamente nell’oblìo”.
Il monito che ci viene da Silvio Canepa è forte e chiaro, sta a tutti i giocatori ed amanti dello Scopone metterlo in pratica !!
Essendo un libro recente occorre una autorizzazione particolare per scaricare il documento .pdf e non è sufficiente essere registrati.
E' necessario scrivere a questo e_address per avere, alle condizioni particolari che saranno chiarite nella e_mail di risposta, una autorizzazione speciale che, naturalmente, è completamente free of charge.
Questo il link al documento: 1985 Canepa Lo Scopone agonistico (11.49 MB)