1982 - Pellegrini, Le regole dello Scopone e del Tressette
Edgardo Pellegrini scrive questo libro in una sola notte, per spiegare all’amica Pina, ottima persona ma giocatrice un po’ scarsa, i fondamenti del gioco dello Scopone; la seconda parte tratta delle regole sul Tressette.
Come vedremo tra un po' il consiglio migliore da dare all'autore sarebbe stato quello di farsi una bella dormita !!!
E' presente il solito errore (ma forse è l'Editore che lo commette) di attribuire la prima versione del falso manoscritto di Chitarrella sullo Scopone al Chiurazzi 1866, scusabile come altri dello stesso periodo, e riscrive in latino, napoletano ed italiano, queste regole, inserendoci qualche commento qua e là.
Da come parla sembra essere di Venezia, così pure la sua famiglia: Venezia viene definita la Napoli del Nord e questo giustifica l’amore e la diffusione dello Scopone.
La prima digressione la fa sulla regola 8 là dove si parla di distribuzione delle carte; egli indica la variante a 10 carte come più in voga. Poi alla regola 31, quella che invita a giocare carte doppie, afferma che in mancanza di doppie si usa giocare un 5, convenzione locale.
Infine alla 39, dove si parla di carte triple, consiglia di giocare coppe come primo seme per segnalare le 3 carte di egual valore.
Tutte queste considerazioni sono frutto della teoria appresa dal nonno Vittorio; parlare male dei nonni non si può, dei nipoti talvolta è giocoforza: "Chitarrella e Chiurazzi giocavano lo scopone scientifico con una distribuzione di nove carte a giocatore e quattro in tavola. Questo modo di giocare è andato abbastanza in disuso: oggi perlopiù lo si gioca con dieci carte in mano."
Non era vero allora e non lo è oggi, entrambe le versioni sono diffuse.
Le Federazioni ufficiali (FIGS, UIGC e FSGS) giocano Tornei a 9 carte, da sempre, a partire dalla loro nascita che risale agli anni '50.
E' bensì vero che anche la versione a 10 carte è molto diffusa, anche se ritenuta di serie B.
La prima regola dello Scopone a 10 carte, sempre secondo il nonno, è quella di giocare una doppia iniziale e non una tripla.
Qualcosa di simile la troveremo anche nel libro di Verga del 1989. La ragione sta nel fatto che, così facendo, in caso di scopa, il compagno potrà giocare la terza carta in risposta al socio.
Già … ma è vero ?? Se queste persone avessero una pratica sufficiente a questo gioco saprebbero che non è per niente scontato.
Chi suggerisce questi comportamenti non tiene presente alcuna probabilità e, con la speranza di risparmiare 1 scopa (una sola !), se ne possono concedere 3 o 4 … pura irrazionalità.
Nel caso si abbiano 10 carte diverse è bene buttare un 5 … che, per il nonno dell’autore, diventa una convenzione per il socio.
Già ma perché ?? Difficile da capire … se uno ha 10 carte diverse … bè leggete altre convenzioni che hanno un senso preciso !
Basta consultare testi come Lo Scopone a 10 carte oppure Ma tu sai veramente giocare a Scopone ?, consultare vuol dire leggere i libri, non la sola pagina web che li recensisce.
Buttare coppe per indicare una tripla ? Se leggete il Saracino troverete consigli migliori e più efficaci !
Il libro ha anche una parte sul Tressette, in esso si limita a ristampare le regole del Chitarrella e poco altro.
Frontespizio del libro di Pellegrini | Indice del libro di Pellegrini |
Il libro è poi completato dalla parte relativa al Tressette, scritta dal fratello Francesco, qui non commentata.