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1982 - Tell, Lo Scopone scientifico

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Questo libro ha avuto 3 edizioni: del 1982, 1984 e 1988, la copertina riprodotta è quella del 1988, l’ultima; a tale anno faremo riferimento, ma la presente pagina web, come di consuetudine, è riferita alla prima edizione.
Leggiamo la Prefazione: “Imparare a giocare bene lo scopone … significa anche crearsi la possibilità di passare delle serate interessanti ed intelligenti, perché questo gioco, pur popolarissimo (nel senso che è molto diffuso in tutte le categorie sociali) non ha nulla a che invidiare a quelli cosiddetto d’èlite, tipo il bridge; nei confronti di quest’ultimo, anzi, è forse  meno condizionante per il singolo giocatore e senz’altro più vivace, anche se non meno complesso nella multiformità delle situazioni, sempre precarie, sempre eccitanti”.
Un buon inizio, andiamo avanti saltando alcune frasi relative al tipo di carte adoperate, l'autore difende le ragioni di entrambe le tendenze, quella che vorrebbe utilizzare solo carte napoletane e l'altra che vorrebbe usare quelle del bridge, per internazionalizzare il gioco; la FIGS ha trovato, si spera, la quadratura del cerchio con il mazzo unificato.
Ancora nella Prefazione: “Un altro punto controverso (si fa per dire) è il nome dell’autore delle regole del gioco (Chitarella o Chitarrella?), del quale nulla si sa di preciso (monaco domenicano o prete napoletano?) salvo il fatto che la prima pubblicazione del suo trattato avvenne nel 1750”.
Nulla si sa di preciso, neppure quanto relativo al trattato, falso del periodo tardo ottocentesco, come già ripetuto più volte !!

La trattazione vera  e propria parte con alcune considerazioni di confronto tra le Regole antiche e quelle moderne adoperate nelle gare (dalla UIGC); tra queste quelle relative al modo di distribuire le carte, alla giocabilità della mano a terra (in relazione al valore delle 4 carte iniziali) ed al calcolo della Primiera.
L’autore dissente da certe variazioni regolamentari per la distribuzione (una carta o tre alla volta): particolari di poco conto.
Nella valutazione della giocabilità sappiamo che 3 o 4 Re presenti inizialmente sulla tavola costringono a ridare le carte; nelle gare anche una somma iniziale di 10 o meno ottiene lo stesso risultato; come già detto diversi autori contestano questa regola: a ben vedere è un vantaggio in più dato alla coppia mazziere.
Per la Primiera nelle gare UIGC è invalso l’uso di considerare 8 punti per il Fante, 9 per il Cavallo ed attribuire al solo Re i 10 punti. Invece nelle regole della FIGS le figure valgono tutte, indistintamente, 10 punti.

Si comincia poi ad esaminare le regole del Chitarrella e, seguendo il loro ordine, si commentano, si consigliano e si adattano; tra le prime c’è quella del pariglio e spariglio delle carte.
Qui l’autore si imbarca in un avventura che sostanzialmente vorrebbe portare un lettore a ricreare teoricamente tutti gli sparigli semplici; questo, secondo la sua opinione, sarebbe un ottimo esercizio di attenzione; ma, nella foga didattica, enuncia esempi su esempi scordandosi di una cosa basilare: le carte dispari (1,3, 5, 7 e 9) sono sparigliabili solo 2 alla volta. Così fa un po’ di confusione e non è facile capire il meccanismo mnemonico che viene suggerito per ricordarsi carte sparigliate e quartetti usciti dal gioco.

Si parla poi del mulinello e, come è naturale, si dà al primo di mano la responsabilità di una presa di rottura o altra scelta che porti alla possibilità di creare il vortice (così gli chiama il mulinello) a favore. Nella Conclusione si ricapitolano 14 norme elementari.

Nelle due Appendici ci sono le Regole del Chitarrella, solo in italiano, e poi la descrizione de Le Variazioni del gioco.
Il Tell non ama lo Scopone senza carte in tavola perchè in esso non possono esistere sparigli speciali, quelli cioè dove ci sono carte ripetute; dimentica che tra i 55 speciali alcuni (p.e. 4 Assi o quattro 2 a tavola; i casi sono almeno 26) non possono esistere secondo la regola della somma iniziale maggiore di 10, cosicchè essi si riducono alla metà circa, non ad un terzo, ed inoltre non considera che le 4 carte in tavola talvolta non permettono nessuno spariglio (sono ben 17.679 su un totale teorico di 91.390) e la partita si avvia, con minor brio, sui binari dello Scopone tanto vituperato.
 

1988 Tell Lo Scopone Frontespizio

1988 Tell Lo Scopone Indice


In definitiva un libro un po’ deludente che ricalca le orme del testo di Saracino senza arrivare alla sua precisione.
Essendo il libro piuttosto recente non c'è alcun documento in .pdf da scaricare.

1988 Tell Lo Scopone Copertina