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1855 - Del giuoco dello Scopone

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Ecco qui il più antico libro stampato sullo Scopone.

Lo pubblica, nel 1855, l'Editore Gaetano Nobile di Napoli ma non viene indicato l'autore.
Noi però sappiamo che fu Antonio Capecelatro, Funzionario della Pubblica Amministrazione di Napoli in quegli anni e amico di Michele Agresti, magistrato, pure giocatore di Scopone; entrambi citati da Chiurazzi 40 anni dopo, per l'esattezza Chiurazzi cita solo Agresti e rispetta l'anonimato di Capecelatro.
L'identità ci viene svelata da Raffaele De Cesare nel suo La fine di un Regno, nel 1909 la terza edizione, e dalla figlia Enrichetta Capecelatro Carafa, duchessa d'Andria, nel 1928 nel libro Una famiglia napoletana nell'800.
La figlia racconta del padre e delle sue frequentazioni rivoluzionarie. Nell'anno 1859 era da poco morto Ferdinando II ed era salito al trono il figlio Francesco II; Capecelatro viene arrestato assieme a personaggi come Camillo Caracciolo, il barone Gallotti, il marchese d'Afflitto e parecchi altri; nessuno conosceva le ragioni dell'arresto, neppure gli interessati. Dopo alcuni giorni di trepidazione, in cui si paventa un loro trasferimento ad Ustica, arriva la grazia e la liberazione, probabilmente anche per le pressioni delle Ambasciate di Spagna e Francia.
Ecco cosa racconta la figlia: "Poche sere dopo la liberazione mio padre si trovò in una casa ove si giocava lo scopone nel quale giuoco era di una perizia singolare e ne scrisse persino un trattatello ...". In quella casa egli viene apostrofato dallo zio di Francesco II, don Luigi di Borbone, che si congratula con lui per la liberazione ma gli chiede della sua appartenenza al gruppo liberale, facendo anche i nomi dei suoi amici arrestati. Il Capecelatro si schernisce, evitando di rispondere, ma poi non tornerà più in quella casa per ovvii motivi di prudenza.

Come detto prima Luigi Chiurazzi, nel suo libro Codice del giuoco dello Scopone esposto in 134 regole e 32 note illustrative, pubblicato a Napoli nel 1895, dice nella Prefazione: "Non posso chiudere questa prefazioncella senza far cenno di un bellissimo trattato sullo Scopone, pubblicato 40 anni fa. Ne fu autore un giovane patrizio Napolitano, di eletto ingegno, e che ha occupato un eminente posto nell'Amministrazione dello Stato ... E' tutto ben fatto quell'opuscolo, di cui non si trova più una copia ...".

Ecco, noi abbiamo avuto la fortuna di trovarlo a 10 Km. da casa, nel negozio Il Tarlo Antichità della signora Lisa Coralli, a Falconara Marittima (AN); oggi è nelle mani del Presidente Figs 2002-2011, Sebastiano Di Paolo.
Lucia Correale, Presidente Figs dopo Di Paolo, lo mostra a tutti nella pagina e lei dedicata dei Personaggi.
Di originali siffatti ne sono noti, ad oggi, altri due: il primo rintracciato da Giampaolo Dossena a Novara, egli ne ha fatto una fotocopia poi donata alla Biblioteca di Cremona. Il secondo, uscito alla luce nel novembre 2011, venduto dalla Libreria Antiquaria Studio Bibliografico Il Mangiacarta di Napoli, del signor Gaetano Caiazzo e figlia, ad un medico napoletano, un collezionista, che vive negli USA.

La copertina potete vederla qui di seguito. Per scaricare il testo, non è più necessario registrarsi e fare login, cliccate qui 1855 Del giuoco dello Scopone (8.46 MB)
 

1855 Nobile Del giuoco dello Scopone